La pianta della Vaniglia è originaria del Messico e gli Aztechi la utilizzavano già per aromatizzare la loro bevanda al cacao chiamata xocoatl. I Conquistadores la introdussero in Europa e il Messico rimase a lungo l’unico produttore di vaniglia nel mondo.
Molti sono stati i tentativi di far produrre frutti alla pianta di vaniglia fuori dal Messico, ma inizialmente tutti fallirono per problemi legati alla difficile impollinazione di questa pianta. Solo nel 1841, sull’Isola di Bourbon (oggi Réunion), una colonia francese vicino al Madagascar, uno schiavo di nome Edmond scoprì come fosse possibile impollinare manualmente questo delicato fiore con l’aiuto di un bastoncino di bambù. Questa tecnica vincente si diffuse velocemente e la Francia estese la produzione della “Vaniglia Bourbon” anche nella vicina isola del Madagascar che divenne di lì a poco il più importante centro produttivo al mondo per la Vaniglia. La Vaniglia Bourbon del Madagascar è la più pregiata, voluttuosa e delicata orchidea commestibile al mondo. Ricercata e preziosa tanto per il gusto che per la sua coltivazione lunga e delicata è caratterizzata da una tecnica di trasformazione molto complessa che richiede una profonda esperienza.
Ancora oggi la Vaniglia che proviene da quelle zone impiega l’antico metodo di lavorazione scoperto dallo schiavo Edmond, segnando uno stretto legame con la storia e la tradizione di queste isole dell’Oceano Indiano. I fiori di vaniglia vengono infatti impollinati a mano e, una volta diventati lunghi baccelli di colore verde, vengono raccolti, avvolti in coperte di lana e lasciati essiccare al sole. E’ così che diventano neri e morbidi e acquisiscono quell’aroma intenso e quelle note di prugna, frutta secca e chiodi di garofano che rendono la Vaniglia Bourbon del Madagascar unica al mondo.